“Ciao, sono Milo Manfredini, naturopata esperto in nutraceutica applicata al colon irritabile e
alle problematiche uro-ginecologiche, come la cistite ricorrente e le vaginiti ricorrenti.

Il messaggio più importante è questo: ci sono alcune differenze fondamentali tra chi soffre di cistite occasionale e chi soffre invece di cistite ricorrente. Quando si soffre di cistite ricorrente, che per definizione significa avere almeno 2 recidive nell’arco di 6 mesi, significa che si sono innescate alcune importanti complicanze che predispongono a nuove e sempre più frequenti infezioni.
Ecco perché la cistite ricorrente non può essere trattata allo stesso modo in cui si tratta una cistite occasionale.

Il mio obiettivo non è suggerirti un trattamento alternativo a quello prescritto dal tuo medico, che deve sempre essere consultato e ascoltato attentamente, ma piuttosto, una volta che avrai una diagnosi certa e una volta che avrai terminato la terapia prescritta dal tuo medico, è quello di consigliarti un’integrazione nutraceutica che possa aiutarti a disinnescare le complicanze che hanno permesso alla tua cistite di passare da occasionale a ricorrente. Nel momento in cui avrai eliminato le complicanze e ristabilito il naturale equilibrio, in quel momento esatto, SENTIRAI DI ESSERTI VERAMENTE LIBERATA DELLA CISTITE!

Cosa fare ora?

Dedica un poco del tuo tempo per vedere attentamente il mio video, troverai spiegazioni semplici sul problema delle complicanze che alimentano la cistite ricorrente. Ti spiegherò anche quale integrazione nutraceutica è più utile per riportare in equilibrio l’organismo.

La Cistite Ricorrente è una patologia che non provoca reali pericoli alla vita,
ma è estremamente invalidante per chi ne soffre.

Si tratta di un’infiammazione della mucosa vescicale che, più frequentemente, viene causata da un’infezione nelle vie urinarie.

La cistite ricorrente è caratterizzata da 2 principali aspetti:

  • Presenza continua del microrganismo isolato all’inizo del trattamento

  • Almeno 2 infezioni nell’arco di 6 mesi, nel corso del quale l’episodio iniziale si risolve ma è seguito da un’altra infezione.

La Cistite Ricorrente coninvolge il 36% delle giovani donne attive sessualmente e il 53% delle donne in menopausa.

Nel 85% dei casi si tratta di un’infezione da Escherichia Coli

Dal punto di vista clinico la cistite presenta i seguenti sintomi:

  • Pollacchiuria: un aumento del numero di minzioni durante il giorno (nelle 23 ore), accompagnato da una riduzione della quantità dell’urina per ogni atto di minzione.
  • Disuria: difficoltà ad urinare (urina che viene eliminata goccia a goccia)
  • Stranguria: dolore o bruciore durante la minzione, a volte accompagnato anche da brividi e freddo
  • Dolore soprapubico accompagnato dalla sensazione di non aver svuotato del tutto la vescica
  • Tenesmo vescicale: fastidiosa sensazione di un bisogno urgente di urinare con urine torbide e a volte maleodoranti
  • Talvolta perdita di sangue con l’urina
  • Febbre: se la cistite si propaga alle alte vie urinarie, può salire notevolmente la temperatura (cistite con febbre).

I protocolli convenzionali prevedono l’utilizzo di antibioticoterapia,
ma nel lungo periodo questa soluzione non sembra dare i risultati desiderati.

COMPLICANZE ASSOCIATE ALLA CISTITE RICORRENTE

FORMAZIONE DI VUOTI BIOLOGICI

L’antibioticoterapia frequente, necessaria per contrastare la cistite, uccide anche la flora batterica intestinale e vaginale, generando un vuoto biologico che rischia di venir riempito dagli agenti patogeni, facilitando conseguentemente nuove e sempre più frequenti infezioni.

DETERIORAMENTO DELLO STRATO PROTETTIVO – GAGs (GlicosAminoGlicani)

Una delle complicanze che si verificano nella cistite ricorrente è un deterioramento dei GAGs, la naturale protezione della mucosa vescicale, che rende più semplice la colonizzazione da parte dei batteri patogeni.

FORMAZIONE DEL BIOFILM BATTERICO

Una delle principali complicanze legate alle cistiti ricorrenti è la formazione di Biofilm batterico direttamente in vescica, responsabile dell’80% delle riacutizzazioni.

ANTIBIOTICO-RESISTENZA

In Italia, i dati più recenti indicano per l’Escherichia Coli una resistenza alle cefalosporine di III generazione superiore al 25% dei casi e ai fluorochinoloni superiore al 50% dei casi.

UN NUOVO APPROCCIO: COMPLETO, EFFICACE, E NATURALE

Dedica un poco del tuo tempo per vedere attentamente il mio video, troverai spiegazioni semplici e pratiche per agire con un’integrazione nutraceutica utile per riportare in equilibrio l’organismo. 
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